Tra i vari interventi nell’assemblea di bilancio, ve ne sono stati alcuni che si sono soffermati sul problema degli enormi interessi che la Banca si trova a dover pagare per i numerosi debiti che ha contratto e che vanno ben oltre il miliardo e 900 milioni di euro attinti dai Tremonti bond ad un tasso dell’8,5%. Nel periodo successivo all’acquisto di Antonveneta, che il Monte ha affrontato senza avere le necessarie disponibilità, è stato notato che le emissioni da parte del Monte di “strumenti ibridi e passività subordinate” sono cresciute di 5,36 miliardi comportando un carico di nuovi interessi che, ad un tasso medio “probabilmente di circa il 6%”, dovrebbe superare i 300 milioni annui. Il Direttore Generale Vigni, nella sua replica, ha contestato tali dati dichiarando che il tasso medio di questi debiti è, precisamente, del 4,61%. Ora, è vero che anche con questo tasso più contenuto gli interessi annui sfiorano i 250 milioni di euro, ma i dati che vengono forniti in una assemblea, specialmente se provengono dal direttore generale, non possono mai essere approssimati. Abbiamo quindi effettuato un controllo risommando tutti i debiti di cui sopra contratti dopo l’Antonveneta e applicato i tassi indicati in bilancio. Risultato: possiamo affermare con certezza che tali debiti assommano a 5,360 miliardi, che il tasso medio è del 5,75% e che gli interessi annui sono di conseguenza 307,95 milioni di euro. Sicuramente il Dr. Vigni deve aver equivocato sulla natura dei debiti di cui si stava parlando.
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