Niente utili subito e possibile perdita del controllo domani
Gli articoli del Sole 24Ore sul Monte, specialmente quando firmati da Cesare Peruzzi, sono sempre ben informati sulle volontà del vertice della Banca senese e l’ultimo di essi, del 19 marzo, contiene alcune importanti conferme agli allarmi che già avevamo raccolto.
L’articolo finge all’inizio di incentrarsi su alcune notizie che dipinge come clamorose pur essendo visibilmente banali: una presunta volontà del Monte di diventare leader sulla piazza di Milano grazie all’invio in loco di un nuovo dirigente (!), il fatto che la ex (!) “banca dei comunisti” si affianchi a Caltagirone votando per Geronzi all’assemblea di Generali. Fa poi un po’ di applausi alla politica di espansione attuata dal Monte (a partire dalle vacchie operazioni Mantova e Vercelli fino all’Antonveneta) e citando, come fosse una novità, l’asse proprietario tra Fondazione, Caltagirone, Axa e Unicoop Firenze.
Ma qui si arriva al primo punto veramente importante: al fatto cioè che i dividendi della banca, già crollati a circa 100 milioni lo scorso anno (circa 60 alla Fondazione), “probabilmente quest’anno non ci saranno” ci dice Peruzzi fornendoci una spiegazione un po’ fuorviante. Dopo aver accennato, quasi in sordina, al fatto che l’utile finale della Banca sarà di circa 200 milioni (fu di 1.453 milioni nel 2007 e di 931 nel 2008, aggiungiamo noi) afferma che “Rocca Salimbeni pensa soprattutto a rafforzare il patrimonio, come vuole Bankitalia”. Con soli 200 milioni? E’ chiaro che si vuol dare una motivazione “virtuosa” a ciò che è invece una chiara dimostrazione di debolezza. Resta il fatto che la richiesta di Mancini di veder almeno raddoppiati i dividendi dello scorso anno, come avevamo previsto, è respinta con sufficienza.
Viene inoltre confermata, con altrettanta noncuranza, una ipotesi finora volutamente ignorata dai vertici istituzionali locali e dai responsabili politici della maggioranza di centrosinistra e del Pdl. Il Sole 24Ore ci dice infatti che i vertici del Monte, dopo il previsto miglioramento dei suoi indici patrimoniali con il ricorso ai Tremontibond per 1,9 miliardi, ed in attesa che si sblocchi in Bankitalia e Consob la vendita degli immobili di proprietà e che si proceda alla cessione anche del settore del credito al consumo, “si riservano di valutare l'eventualità di manovre sul capitale a fine 2012”. Tradotto in parole povere: cominciano a farci capire che potrebbe non tardare un nuovo aumento di capitale che porterebbe la Fondazione, impossibilitata a fronteggiarlo, a perdere la quota di maggioranza sulla Banca.
Le altre chiacchiere sul futuro personale di Mussari e quant’altro, ci interessano ben poco!
martedì 23 marzo 2010
Dalla Banca due cattive notizie per Siena
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
uno zelante "segment manager" ha esortato a darsi da fare di più senza guardare all'orario...
RispondiElimina