domenica 14 marzo 2010

LA FONDAZIONE MPS E I 50 ANNI DI PARLANGELI!


Un quotidiano locale ha riferito una notizia marginale, il fatto cioè che il Provveditore della Fondazione Monte, Marco Parlangeli, ha festeggiato i suoi 50 anni cenando con alcuni dirigenti di banca e politici locali.

Ma un compleanno può diventare significativo se è l’occasione di un bilancio, tanto più se parliamo di un Provveditore che è in carica da sette anni e che, in tale veste, ha proposto alla Deputazione Amministratrice tutte le strategie di questo lungo periodo.


E’ stato lui, ad esempio, a proporre di non pagare le tasse sui dividendi percepiti e poi a gestire il conseguente contenzioso fiscale che ha visto la condanna a pagare 160 milioni di euro, oltre agli interessi e ad una penale di altri 160 milioni, ridotta in seconda istanza ma ancora sottoposta al rischio di un ricorso dell’Erario.

Nel novembre 2007, in aggiunta alla già esistente partecipazione in Intesa Sanpaolo, la Fondazione ha poi acquistato per 256 milioni di euro una partecipazione in Mediobanca che, al prezzo di chiusura di fine febbraio, presentava una perdita
di oltre 133 milioni. Complessivamente, le due partecipazioni, alla stessa data, presentavano una perdita di 232 milioni di
euro.


In compenso il Parlangeli siede nel consiglio di amministrazione di Mediobanca e il suo curriculum ne ha certo beneficiato,
ma il territorio cosa ci ha guadagnato?

Veniamo poi alla madre di tutte le distruzioni di valore, l’operazione Antonveneta. La Fondazione, per far fronte a tale
operazione, ha subito un salasso patrimoniale senza eguali versando altri tre miliardi di euro circa nella propria partecipazione
in Banca MPS.
Quei 1000 sportelli Antonveneta, che nel maggio 2008 sono stati pagati 9 miliardi di euro più 232 milioni di interessi, agli
attuali prezzi dell’azione Monte valgono oggi circa 2,5 miliardi di euro. La loro perdita di valore è di 6,8 miliardi, dei quali 3,9 di pertinenza della Fondazione.
Da rimarcare poi che la Fondazione, nel mentre concentrava oltre il 90% del proprio patrimonio nella partecipazione in Banca
MPS, non ha effettuato nessuna operazione di copertura, come il buon senso finanziario avrebbe consigliato, per limitare le perdite che si sono poi realizzate.

E sul lato delle erogazioni? Anche qui l’operato del Provveditore non ha prodotto miglioramenti perché, leggendo i bilanci
della Fondazione, vediamo che, nonostante gli annuali proclami, sussistono oltre 300 milioni di euro di erogazioni disposte
ma non incassate, che costituiscono una chiara e grave inefficienza: somme ingenti cioè che, invece di entrare nel sistema
economico e sociale senese, sono rimaste inoperose per anni nella casse della Fondazione.

Citiamo infine Siena Biotech, società di proprietà della Fondazione e della quale il Provveditore è Presidente; costata oltre
90 milioni di euro in erogazioni, ad oggi non ha prodotto un euro dall’attività produttiva ed ha solo incassato qualche contributo europeo.

Un quadro d’insieme che non sollecita certo festeggiamenti.

E il Mancini, a Siena si dice che tutti, ma proprio tutti, quando passa per strada...RIDONO DEL SUO OPERATO!!!

3 commenti: