mercoledì 31 marzo 2010
LE BUGIE DI MANCINI....CHE TRISTEZZA....
“La mancata possibilità di usufruire di dividendi non ci coglie impreparati” ha dichiarato Mancini alla notizia che quest’anno i dividendi distribuiti dalla Banca alla Fondazione sono di fatto spariti: circa 186.000 euro sono infatti un’inezia rispetto alla storia degli ultimi 20 anni, una cifra che forse non ripaga nemmeno
quel 7% di aumento dei compensi che “generosamente” i deputati della Fondazione si erano recentemente liquidati.
E’ evidente che si vuole far “buon viso a cattivo gioco”, visto che il 30 gennaio scorso Mancini aveva invece dichiarato di aspettarsi un dividendo, magari doppio rispetto ai 65 milioni che aveva incassato l’anno scorso (erano stati 360 milioni erano stati l’anno precedente).
Si capì subito che questa richiesta avrebbe aperto un conflitto con Mussari, soprattutto per le difficoltà che il Monte avrebbe avuto a distribuire utili, invece di usarli per rafforzare il patrimonio, dopo aver attinto ai Tremontibond
(unica grande banca ad averlo fatto) per ben 1,9 miliardi di euro. Ma qui non si tratta più di rafforzamento, perché l’utile, nonostante i soliti profitti (plusvalenze) dalle vendite, si è fermato a solo 200 milioni di euro: un’inezia
rispetto ai miliardi che servirebbero alla Banca. Il “no” ai dividendi non deriva quindi da una rinuncia virtuosa, ma dal fatto che la Banca non ha raggiunto i propri obbiettivi e che ha lavorato di più guadagnando molto meno del previsto.
Meraviglia che, nei due mesi intanto trascorsi, Mancini non abbia chiesto dati più aggiornati per aggiustare gradualmente il tiro, invece di ritrovarsi a fare questa penosa marcia indietro davanti ai mercati ed alla città. Ora deve mascherare
lo smacco ed ha scelto due filoni che dovrebbero servire a far digerire il boccone amaro, ma che non tranquillizzano affatto. Il primo, lo abbiamo notato in qualche dichiarazione, consiste nel non allarmare i senesi per l’immediato e accennare che si possono mantenere delle erogazioni, anche se più limitate del passato, andando
ad attingere agli accantonamenti degli anni precedenti (quanto può durerai?).
Il secondo si affida a manifestare fiducia per le affermazioni della Banca circa una inversione di tendenza che sarebbe in corso, ma che si basa comunque sul fatto che il quarto trimestre del 2009 ha fatto segnare, da solo, una perdita di 181 milioni di
euro.
Una fiducia che dovrebbe basarsi anche sulle nuove rosee previsioni dichiarate da Mussari, che ancora una volta si affidano soprattutto al realizzarsi di vendite patrimoniali: qualche filiale, le ultime “fabbriche di prodotti” e, soprattutto,
il patrimonio immobiliare, del quale sei mesi fa veniva dichiarato un valore di 1,7
miliardi (con una plusvalenza di oltre 400 milioni di euro) mentre ora sulla stampa si parla di 3 miliardi.
Oltre a ricordare che i miliardi, come diceva un noto comico, “non sono bruscolini”,
non pochi giornali nazionali hanno notato che il nostro territorio dovrà in ogni caso abituarsi ad un livello di erogazioni almeno dimezzato rispetto al passato.
E LA COLPA? NON CERTO DI MUSSARI VERO? AHAHAHAAHAHAHA
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